domenica 14 febbraio 2010

Primo caso di uso di marijuana consentito per fine terapeutico



AVEZZANO (AQ) – Primo caso in Italia, ad Avezzano, di uso consentito di marijuana a fine terapeutico.
A farne richiesta un malato di sclerosi multipla allo stadio avanzato. A dare l’ok al procedimento cautelare e urgente, il giudice Elisabetta Pierazzi del tribunale di Avezzano, con un’ordinanza del 2 febbraio scorso.

“La decisione assunta – ha spiegato il giudice Elisabetta Pierazzi – è funzionale a trattare gravi patologie, in quanto altri medicinali usati dal paziente non sono risultati idonei. Il medicinale somministrato è a pagamento e non viene prodotto in Italia. Viene importato di volta in volta in piccole quantità. Quindi deve essere somministrato a pagamento, con costi elevatissimi”.

Non solo, ma essendo costoso rispetto al reddito del paziente, potrebbe impedire al malato di provvedere alle spese minime necessarie per la sopravvivenza. Per questo è stata accettata la procedura d’urgenza per ottenere il farmaco.

Ci sarebbe, inoltre, anche il cosiddetto periculum in mora per poterla accettare. Ovvero le condizioni del malato affetto da Sla potrebbero aggravarsi in maniera irreparabile senza il medicinale. Questa “clausola” è prevista dall’art. 32 della Costituzione (quello sul diritto alla salute).

“Fa salvo il diritto alla salute di soggetti che si vedono negare la prestazione sanitaria richiesta in virtù di una normativa pesantemente condizionata da improprie e parziali valutazioni etiche”, commenta Bartolo De Vita, legale del malato.

Intanto però, l’Aduc (Associazione diritti utenti e cosumatori) attacca: “C’è da constatare ancora una volta, che, per ottenere il rispetto di un diritto costituzionale, un cittadino è stato costretto a fare causa”.

Autore: bar.co.

L’articolo originale è consultabile all’indirizzo www.irispress.it

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