venerdì 12 febbraio 2010

Disabile offeso nell’uffico postale di Cercola (NA)


Disabile offeso nell’uffico postale di Cercola (NA)
Nel 1989 una legge nazionale ha sancito che l’eliminazione delle barriere architettoniche è un diritto per tutti i cittadini. Eppure ancora oggi, non sono stati abbattuti tutti quegli ostacoli (fisici e mentali) che impediscono ai diversamente abili di vivere con serenità la vita all’interno del proprio paese. Giuseppe Fornaro, responsabile della zona vesuviana dell’Unione Italiana Ciechi, ci ha segnalato l’increscioso episodio che ha avuto come protagonista, suo malgrado, il signor Antonio Russo, affetto da sordità e cecità.

Qualche giorno fa, il professore Russo si era recato nell’ufficio postale di Cercola, accompagnato da un suo parente, ed aveva chiesto ai presenti in fila la precedenza nell’effettuare le operazioni allo sportello, così come prevede l’art. 2 comma 1 del DPCM del 30-01-1996, inerente “La Carta della Qualità del Servizio Pubblico Postale”, che recita: «L’UPI promuove a favore dei portatori di handicap, degli anziani e dei clienti in condizioni particolari, facilità di accesso e rapporto diretto agli sportelli». È bastato questo piccolo gesto per far andare su tutte le furie l’addetto allo sportello di turno prima e la direttrice dell’ufficio postale poi, i quali hanno inveito contro il professore Russo (che insegna il metodo Molossi presso la sede dell’U.I.C. di Sant’Anastasia), per il suo mancato rispetto del turno in fila.

Ma c’è di più. La direttrice stessa ha mortificato ulteriormente il cittadino-utente sostenendo che avrebbe dovuto: «sfruttare l’indennità di accompagnamento per pagare il suo accompagnatore, affinché gli sbrigasse faccende personali», così come si legge nel resoconto di denuncia firmato da Giuseppe Fornaro. Nella missiva, il responsabile della zona vesuviana dell’U.I.C. chiede all’Ufficio centrale Poste Italiane di Napoli, al sindaco di Cercola ed al relativo ufficio postale che simili episodi non si verifichino più, esigendo per il signor Russo scuse formali da parte dell’UP locale: «allo scopo di porre le basi per un futuro incontro civile tra l’UP e la sua fascia di utenza disabile e ristabilire un clima di serenità».

Non è la prima volta che ci occupiamo dei disagi che i cittadini vivono negli uffici postali della zona vesuviana (VEDI) che, a detta di Giuseppe Fornaro, appaiono per nulla a “misura” di disabile. Alcuni uffici ristrutturati, ad esempio, mancano di salette nelle quali ottenere consulenza specialistica nella più assoluta riservatezza, di mappe tattili e percorsi in rilievo che vanno realizzati sul pavimento, che consentono ai non vedenti di acquisire la geografia del locale e di farsi guidare agevolmente all’area desiderata. «Per non parlare, poi, dell’assenza completa di almeno uno sportello con piano ribassato per i disabili su carrozzella- sottolinea Giuseppe Fornaro- Occorre fare in modo che tutti possono poter prelevare il numero per l’operazione da espletare e vocalizzare i numeri che appaiono sui tabelloni al momento che si libera uno sportello».

Da quello che è accaduto al signor Russo, capiamo che se da una parte lo Stato interviene legiferando norme specifiche a favore dei disabili, dall’altra la società non è ancora pronta ad accettarle del tutto ed a metterle in atto spontaneamente, visto che ancora permangono le barriere più difficili da abbattere: quelle mentali.



FONTE:
IlMediano.it

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mio papagallo paki

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